Prima “experience” nel nuovo contesto fieristico a Fiera Milano
Fiera Milano, dopo il “test” di MilanoUnica, ha scelto di ripartire aggregando quattro eventi in portfolio Micam, Homi, Mipel e Lineapelle.
Il lungo decumano che collega i padiglioni non è certo affollato come nelle giornate migliori, ma operatori ce ne sono, così come scambi e via vai.
Parliamo subito del “mantra” attuale per tutti gli operatori professionali: la “virtualizzazione”.
In questo caso in realtà, non è stata pensata alcuna particolare forma di ibridizzazione degli eventi Micam, Homi, Mipel e Lineapelle: a parte il catalogo scaricabile da un QR code visibile ovunque, non sono previsti b2b con buyers lontani in postazioni dedicate, o piattaforme per la virtualizzazione degli stand o altro ancora. Gli organizzatori credono nella forza e nel ritorno delle fiere come luogo di interscambio fisico, senza compromessi.
Ci sono alcuni particolari che subito saltano agli occhi ad un organizzatore di fiera e al suo occhio professionale, eccone alcuni:
- Le rinunce di alcune aziende sono state “coperte” con soluzioni di fantasia, altre no e questo significa cancellazioni dell’ultimo minuto.
- Che in un momento del genere si riescano a occupare quasi 8 padiglioni
della Fiera di Milano con l’insieme degli eventi sopracitati, rappresenta in sé la tangibile dimostrazione della forza intrinseca delle fiere. - Nonostante la situazione che, possiamo dire, non ha precedenti, non sono mancate eleganti aree di esposizione, stand riccamente pensati e costruiti, aree di EduTalk affascinanti e ben frequentate, spazi plastici per le tendenze del futuro (soprattutto all’area di Mipel).
- Devi avere un brand fieristico molto forte, come quelli che hai visitato, per mostrarti fiero anche con i “graffi” dei vuoti tra i padiglioni. E’ comunque brand positioning, sono con la mia industria sempre
- I visitatori non erano tanti (leggeremo presto i dati conclusivi) ma
personalmente ho sentito parlare francesi, inglesi, tedeschi, altri francesi,
perfino qualche russo e turco. Un “peso” dei visitatori professionali
decisamente significativo.
La normativa vigente prevede che viaggiatori extra UE possano entrare in Italia (per 5 giorni) per motivi comprovati di lavoro, salute, urgenza e le fiere come gli eventi sportivi sono di quest’ultima categoria: la sensazione è che non ci sarà un “liberi tutti” a una certa data e su scala mondiale, ma sarà la volontà di ripartire, mostrare le proprie novità di prodotto e brand, intraprendere il processo di acquisto, effettuare prospezione commerciale internazionale a far ripartire l’industria delle fiere globalmente.
Dalle informali chiacchiere con due espositori ci è stato detto che l’esperienza non è molto diversa da quella delle edizioni passate: ci sono le mascherine, ogni 10 metri si trova gel disinfettante ma per il resto è la solita esperienza.
Ci è stato confessato che “mancano i visitatori, ma qualche contatto l’abbiamo avuto”, poi sottolineato come “i contatti che avevamo con le fiere non avevano paragoni con altre attività, solo in fiera si incontra tutta l’industria” e infine una saggia considerazione “se non ci siamo prima di tutto noi a esporre, i visitatori non verranno mai. Poi, scegliendo con coraggio di esserci ora abbiamo guadagnato posizioni di prestigio che confermeremo quando la situazione tornerà florida come in passato”.
Saranno proprio le difficoltà legate all’export di questo periodo a sottolineare la forza sia del made in Italy che del ruolo insostituibile delle fiere?
In conclusione, rivedere i padiglioni, soluzioni espositive, qualche furtiva
stretta di mano con il gel pronto nell’altra, in questo preciso momento, mi ha trasmesso davvero ottimismo.
Riprendendo l’allegoria di “Alice in Wonderland” che fa immagine al Micam di quest’anno, si può azzardare che l’industria delle fiere e tutti gli stakeholders, i beneficiari e il mondo che gira intorno e che la rende così forte, stanno viaggiando come Alice, e solo l’incontro con tutti i personaggi fantastici lungo il suo cammino potranno renderla, alla fine, qualcosa di ancor migliore.
Maurizio Grosso
Responsabile Tecnico Commerciale Salone Nautico di Genova
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